Nell’intervento di mastoplastica additiva il naturale volume del seno di una donna viene aumentato e, per farlo, viene utilizzata una protesi apposita. La scelta della protesi giusta è fondamentale per ottenere la migliore resa estetica dell’operativa. Le protesi sono diverse tra loro per forma, superficie nonché e per materiale contenuto. La scelta viene concordata con il proprio medico, un chirurgo specializzato ed esperto come quelli di www.mastoplasticaadditivamilano.info, per ottenere il risultato migliore. La protesi viene poi impiantata al di sotto della mammella, oppure ancora più in profondità, al di sotto dei muscoli pettorali, o dual plane (a “doppio piano”, parzialmente sotto la mammella e parzialmente sotto i muscoli).
Forme della protesi nella mastoplastica additiva
Le forme più comuni di protesi per la mastoplastica additiva sono essenzialmente due: la forma tonda e la forma a goccia. La forma a goccia è quella che più si avvicina alla forma anatomica. La scelta della protesi più adatta viene fatta in base alla valutazione del chirurgo estetico, che serve a capire quale delle due permette il risultato estetico migliore in seguito all’intervento. La protesi tonda viene preferita nel caso in cui il volume del seno venga aumentato di poco (donando così un risultato più armonioso) e se il seno risulta svuotato o cadente dopo l’allattamento o la gravidanza. La forma a goccia viene preferita dalle donne che hanno un seno di volume ridotto e voglio ottenere un effetto estremamente naturale.
Quale materiale contengono le protesi per la mastoplastica additiva
Un altro argomento che interessa molto chi vuole sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva è il materiale contenuto all’interno delle protesi. L’involucro esterno, infatti, è sempre in silicone, ma il materiale interno può essere o soluzione fisiologica o gel di silicone. Il gel in silicone è in materiale molto morbido, che ricorda la morbidezza naturale della ghiandola mammaria. In caso di rottura accidentale è anche molto più sicuro, perché non si disperde nel tessuto mammario. La soluzione fisiologica, attualmente, viene utilizzata di meno rispetto al passato, ma ha il vantaggio di poter essere modificata anche a distanza di tempo.